La diagnosi
La diagnosi è la procedura per riconoscere una malattia. La diagnosi di Tumore Stromale Gastrointestinale (GIST) può essere determinata solo con esame istologico effettuato da un patologo dopo aver esaminato i campioni di tessuto del tumore prelevati con una biopsia, oppure esaminando l’intera massa dopo l’intervento chirurgico.
Il ruolo del patologo è quello di determinare il tipo di tumore. Ciò viene fatto in due fasi:
- a) giudicando le caratteristiche delle cellule del tumore viste al microscopio (esame morfologico);
- b) sottoponendo i tessuti ad una serie di test (esame immunoistochimico).
I GIST appartengono a una categoria di tumori chiamati sarcomi dei tessuti molli. I sarcomi sono tumori rari, derivanti da “cellule mesenchimali” che originano il tessuto connettivo di sostegno (muscolare, adiposo, nervoso, delle pareti vascolari, osseo e cartilagineo).
Il GIST è diventato una categoria diagnostica specifica solo nel 1998, quando si è scoperto che quasi tutti i GiST esprimono una proteina (o recettore) chiamata KIT (oppure CD117) e che molti tumori GIST mostravano delle mutazioni genetiche del gene codificante in questa proteina. Prima di allora non era noto che i GIST fossero fondamentalmente diversi da altre neoplasie addominali comprese nel gruppo di tumori chiamati mesenchimali; i tumori GIST venivano infatti erroneamente diagnosticati come leiomiomi, leiomiosarcomi, leiomioblastomi o come altri tumori mesenchimali.
Segue un elenco delle principali patologie “simili” al GIST che venivano solitamente scambiate per Tumore Stromale Gastrointestinale e che ancora oggi possono essere all’origine di equivoci.
Pertanto è fondamentale che la valutazione anatomo-patologica sia effettuata presso un centro specializzato, con patologi esperti nel campo dei sarcomi.
Leiomioma |
Leiomiomasarcoma (LMS) |
Leiomioblastoma |
Schwannoma |
Neurofibroma |
Tumore neuroendocrino |
Tumore del sistema nervoso autonomo gastrointestinale (GANT) |
Carcinosarcoma |
Tumore fibromatoso o desmoide |
Tumore solitario fibroso |
Angiosarcoma |
Liposarcoma |
Sarcoma sinoviale |
Mesotelioma |
Carcinoma differenziato |
Carcinoma sarcomatoide |
altri |
Alcuni di questi tumori originano nel tessuto del muscolo liscio del tratto gastrointestinale (per esempio, leiomioma e leiomiosarcoma) mentre altri sono di origine neurale (per esempio, schwannoma e tumore neuroendocrino) ed alcuni come la fibromatosi o il tumore desmoide nascono nelle cellule del tessuto connettivo. Il patologo (a) esamina l’aspetto, la forma e le caratteristiche (morfologia e istologia) delle cellule tumorali al microscopio e (b) seleziona e sottopone a esami immunohistochimici i tessuti del tumore. Questi esami comportano l’uso di anticorpi che, colorandosi, evidenziano la presenza di proteine nelle cellule del tumore.
Morfologia
Le cellule dei tumori GIST non hanno tutte la stessa morfologia (cioè la forma e l’aspetto). Circa il 70% dei tumori GIST e’ composto da cellule con forma “a fuso” (che appaiono lunghe e sottili, immagine A), mentre circa il 20% e’ composto da cellule epitelioidi (che appaiono rotonde e poligonali, immagine B) e l’altro 10% ha cellule miste di tipo sia “a fuso” che epitelioidi.
Immunoistochimica
Una delle tecniche diagnostiche è definita immunoistochimica (analisi di un campione di tessuto): seguendo questa metodologia, il patologo immette diversi anticorpi nel tessuto da analizzare. Questi anticorpi reagiscono rivelando la presenza di alcune particolari proteine sulla superficie delle cellule e ne consentono quindi l’identificazione. L’anticorpo più specifico che viene utilizzato quando esiste un sospetto di GIST è quello della proteina-recettore KIT. L’esame risulterà quindi KIT-positivo quando la cellula rivelerà la presenza del KIT sulla sua superficie (va sottolineato che i termini KIT, c-Kit oppure CD117 vengono usati indifferentemente).
Con rare eccezioni, il KIT non e’ presente in altri tumori addominali.
Ricercatori in Giappone e Svezia, indipendentemente gli uni dagli altri, hanno scoperto nel 1998 che al 95% i tumori GIST sono positivi per la proteina-recettore KIT. L’immagine sotto riportata paragona le cellule “a fuso” di un GIST (figura in alto a sinistra) con le cellule di un leiomiosarcoma, la patologia più’ frequentemente scambiata per GIST (figura in basso a sinistra) . Sebbene i due campioni a sinistra appaiano simili, le cellule di leiomiosarcoma non si colorano con l’anticorpo per il KIT (si confrontino le due figure a destra). La scoperta che i tumori GIST sono immunoreattivi per il KIT ha fornito la prima via per separare definitivamente i tumori GIST da altri tumori con aspetto simile.
Dal punto di vista immunoistochimico, più del 90% dei GIST mostra una diffusa positività citoplasmatica per KIT (CD117). Circa il 5% di tutti i casi invece è negativo per KIT (CD117). Tuttavia un terzo di questi casi mostra una positività a DOG1, che a oggi viene considerato un nuovo marcatore sensibile e specifico per i GIST. Altri marcatori immunofenotipici, variabilmente espressi ma non specifici per i GIST sono CD34, actina muscolo liscio, h-caldesmon e, raramente, desmina.
I marcatori piu’ noti presenti nei GIST possono essere sintetizzati come segue:
Kit CD117 | CD34 | SMA | Desmina | S-100 |
95% | 60-70% | 30-40% | 1-2% | 5% |
Indici di proliferazione cellulare
Le cellule si riproducono (o proliferano) dividendosi e la crescita incontrollata è una caratteristica del cancro.Nei GIST l’indice di proliferazione viene definito attraverso la conta mitotica (o indice mitotico), il quale viene espresso come numero di cellule tumorali osservate nell’atto di dividersi (mitosi) in un’area di 5mm2, equivalente a 50 campi a forte ingrandimento (high power fields – HPF) .Tale parametro può essere valutato solo sull’intera massa tumorale, dopo rimozione chirurgica del GIST.
Altri metodi di misurazione dell’indice di proliferazione, non adottati nella pratica clinica per i GIST sono il Ki-67 e il MIB-1: in questi casi il risultato è un dato percentuale.
Fonti:
Le informazioni sono condivise con le associazioni di pazienti Gist:
Gist Support International – Das Lebenshaus – Life Raft Group